venerdì 29 ottobre 2010

Confession on a Dancefloor.



Ultimamente ho realizzato che, dopotutto, io non sono fatta per futuri inverosimili.
Oddio un po' ci spero, però preferisco sperare in un avvenire fatto di sicurezze.
Almeno per quanto riguarda la presenza delle persone che amo.
Probabilmente se non fosse semplicemente ancora per me qualcosa di celato seppur malamente, non avrei agito come ho fatto tempo fa e adesso non starei vivendo questo presente.
Ho un bisogno assurdo delle persone che ritengo importanti. Non posso rischiare nè di perderle nè di sottovalutarle.
E quindi per ora sto bene così, vado avanti, nonostante l'influenza e i malumori passeggeri. Il melodramma ce l'ho insito nel carattere, nessuno me lo toglie, la sindrome generale di adattamento è la risposta a tutte le mie malattie presunte e effettive. Però finchè potrò contare su chi mi vuole bene credo che terrò a bada il cortisolo e tenterò di smaltire lo stress ed essere la persona felice che tutti si aspettano di scorgere incrociando il mio sguardo. Per ora sono ancora abbastanza nell'incertezza, e queste scoperte banali, fatte magari in seguito ad una telefonata ad un amico o alla presenza di P mi prendono ancora alla sprovvista sorprendendomi.
Tra una settimana inizierà il periodo più duro per me, perchè P. non ci sarà fino al 20, non è mai capitato che fosse lui ad andare via, a lasciarmi sola per così tanto tempo. Non è mai capitato che mi lasciasse sola, già. Forse è anche questo che mi spinge a pensare che io non voglio più essere sola e che va bene avere una posizione ambiziosa e quanto serve a sentirsi realizzati, ma non credo che potrò davvero andare avanti nel caso fossi sola. Io riesco solo a farmi del male quando non c'è gente accanto che mi dimostri che in fondo non sono totalmente inutile, oltre il disastro c'è una donna e oltre quei chili c'è qualcosa che brilla, dopotutto.
Mi vergogno pure a scrivere queste cose ma è così.
Va bene, dopo questa nuova seduta credo di poter concludere e abbandonare il blog per un'altra settimana. Non ho mai tempo. Non ho mai voglia di guardarmi dentro sapendo che non ne esce mai nulla di buono, che mi fa male in effetti, lo faccio spesso inconsapevolmente, è la mia indole a condurmi alla riflessione, il mio autolesionismo a tenere il blog aperto.
Ora è tutto, ascoltiamo Chiambretti che ha sempre qualcosa di sconcio da rivelare.
M.

mercoledì 20 ottobre 2010

Le Mestruazioni, Gli Yogurt.

Mi annoio e fumo. Fumo e tossisco. Tossisco e mi sento tisica. Esplode la testa, le mestruazioni mi devastano, si sfalda tutto e Pescara è gelida e precaria, sembra un parcogiochi o lunapark o una luna dove giocare o un giardino inglese. A volte mi domando cosa sarà di me e delle mie amateodiate ansie. Dei capelli ricci e della pelle lattiginosa, dei chili di troppo, dei peli pubici, cosa.
Altre mi dico che con te anche se vivere è difficile e fa piangere fa più piangere morire e quindi mi accendo un'altra sigaretta finchè le sigarette non bruceranno me. Gli spietati salivano sui treni ma sui treni trovarono la Redenzione. Al telefono mi dici che l'autunno in città ha qualcosa di miracoloso, le stagioni si imprimono nelle pupille e le pupille esplodono di foglie. Al telefono cade la linea ogni due per tre e i minuti sono contanti e gli euro scarseggiano.
In questi giorni il tuo bacio disperato è quanto di più concreto io possa dire d'aver vissuto.
Mi strappavi il cuore e piangevi e forse dentro urlavi ma i tuoi occhi erano felici, nonostante tutto. Era la fine, in un modo o nell'altro, era la fine e la nostra auto era un'astronave, e la terra implodeva, la collisione, i colli di bottiglia, con quei cocci affilati, quegli sguardi taglienti, le tue mani e i miei capelli.
Di questi giorni e di questo blog un giorno non sarà che un ricordo, senza foto per attestarne l'esistenza trascorsa.
Nel frattempo medicina è una gran puttana, ma io da bravo illuso continuo a chiederle di maritarsi.

domenica 17 ottobre 2010

Che ti protegga dalle stelle distorte che ti esplodono nel petto.
Che ti protegga dagli assoli delle chitarre che ti coagulano dentro.

sabato 16 ottobre 2010

Ogni tanto mi ricordo che ho un Blog.


Ho i capelli bagnati, i sensi confusi.
Mi trattengo dall'avere opinioni e dal piangere.
Nel frattempo Vasco Brondi è pronto con un nuovo disco ed io vorrei vederlo a Ferrara, e probabilmente vorrei vedere anche Ferrara e se fosse possibile andarci con te sarebbe magnifico ma è tecnicamente improbabile.
Tra poche settimane sarà l'Atlantico a dividerci. Il mare che scorgo tutti i giorni da quando sono qui. Il mare che ci divorava quando con il cuore in gola ci dicevamo addio. Le lezioni sul cervello sono interessantissime, ed io per una volta so esattamente a che pagina del trattato ci troviamo e quali perifrasi dovrò utilizzare per descrivere il nucleo caudato. Ieri ho scoperto che la chitarra ha dei tasti, non sono semplici corde. E della partecipazione di Sabrina Misseri all'omicidio di Sarah Scazzi. Voi non avete sete di verità in questa storia? Io sono rimasta davvero amareggiata, non mi era mai capitato di provare così tanto interesse per una notizia di cronaca nera, e ce ne sono stati di delitti atroci che avrebbero potuto schifarmi e farmi affezionare alle vittime. Ho il cervello in pappa per via della televisione e dello stress, e da qualche giorno non posso negare che ho voglia di piangere. Non so se l'ho già scritto prima, ma io il blog lo uso solo quando non riesco a trattenere questa tristezza intrinseca, che però non mi domina ogni santo giorno, non tutto il giorno almeno. In sostanza, spesso rido anche io.
Adesso smetto di blaterare e finisco di colorare senza alcun motivo un biglietto dell'autobus usato con l'evidenziatore giallo, e vi saluto, anche se non c'è nessuno che mi risaluti. Oh, il mio computer fa rumori strani internamente, come un crepitio, o un concerto di molle.
M.

sabato 2 ottobre 2010

Forever Young (?)

Ultimo post da teenager.
Che dire.
Ho uno schifo addosso.
Perchè comunque sono una asociale di prima categoria e non riesco a socializzare.
Perchè la mia forma fisica alquanto sferica mi sta distruggendo.
Perchè ho una mole di lavoro assurda che in parte mi merito, in parte no.
Perchè tu mi dici che non potevi venire ma volevi, e sono tutte balle, io ad aprile ho fatto l'inverosimile per te.
Quest'anno seppur volessi essere triste del tempo che mi lambisce e mi travolge, non ci riesco perchè sono due notti che non dormo, è ansia da trasferimento.
Ho la tosse che esplode, il naso gocciola, cazzo questa poi è una novità.
Ho aspettato tutta la giornata immaginandomi nel vestito che ora indosso e che vorrei gettare nel cassonetto e bruciare. Faccio schifo in tutto, cazzo cazzo cazzo, e ora ho vent'anni o quasi,tra poche ore, e non mi sono goduta quasi niente.
Non scrivo più da tempo, sapete, anche questa mia particolarità che ultimamente ho notato abbastanza comune in giro, comunque anche questa era un'illusione, come l'intelligenza, e tutte le altre puttanate a cui credevo prima.
Ultimo post da teenager così nero da far ridere, come posso essere così di malumore sempre quando scrivo il blog?
La risposta è semplice: scrivo il blog se sono di malumore, perchè dovrei raccontarvi di quando rido a dirotto passando per deficiente ?
Ora credo sia tardi, ho deciso di lasciare una traccia simbolica di questo passaggio negli enti, come ho fatto alla fine degli anni zero, perchè io vivo di piccoli ricordi legati a date futili, ma credo sia necessario ogni tanto scrivere per non dimenticare, prima che l'Alzheimer si impadronisca delle mie mebra lattiginose.
Buona serata, qualcuno proprio ora starà scopando.
Io no, io sono seduta al pc e vorrei tornare a luglio, che forse era meglio.

venerdì 1 ottobre 2010

October.


Poi arrivava ottobre. Ti colava tra le gambe.
Cogliendoti impreparata.