mercoledì 20 ottobre 2010

Le Mestruazioni, Gli Yogurt.

Mi annoio e fumo. Fumo e tossisco. Tossisco e mi sento tisica. Esplode la testa, le mestruazioni mi devastano, si sfalda tutto e Pescara è gelida e precaria, sembra un parcogiochi o lunapark o una luna dove giocare o un giardino inglese. A volte mi domando cosa sarà di me e delle mie amateodiate ansie. Dei capelli ricci e della pelle lattiginosa, dei chili di troppo, dei peli pubici, cosa.
Altre mi dico che con te anche se vivere è difficile e fa piangere fa più piangere morire e quindi mi accendo un'altra sigaretta finchè le sigarette non bruceranno me. Gli spietati salivano sui treni ma sui treni trovarono la Redenzione. Al telefono mi dici che l'autunno in città ha qualcosa di miracoloso, le stagioni si imprimono nelle pupille e le pupille esplodono di foglie. Al telefono cade la linea ogni due per tre e i minuti sono contanti e gli euro scarseggiano.
In questi giorni il tuo bacio disperato è quanto di più concreto io possa dire d'aver vissuto.
Mi strappavi il cuore e piangevi e forse dentro urlavi ma i tuoi occhi erano felici, nonostante tutto. Era la fine, in un modo o nell'altro, era la fine e la nostra auto era un'astronave, e la terra implodeva, la collisione, i colli di bottiglia, con quei cocci affilati, quegli sguardi taglienti, le tue mani e i miei capelli.
Di questi giorni e di questo blog un giorno non sarà che un ricordo, senza foto per attestarne l'esistenza trascorsa.
Nel frattempo medicina è una gran puttana, ma io da bravo illuso continuo a chiederle di maritarsi.

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