domenica 23 dicembre 2012

Questo non è Pomeriggio 5, quando lo capiremo ?!

Io non me ne intendo di politica, ma mi sembra che si dia spazio solo a rimarcare ciò che è evidente già di per sé: sì, si ricandida, noi possiamo solo impedirgli di vincere. Ma ciò significa avere delle proposte valide da presentare e a me è sembrato che oltre parlare male di Berlusconi ci sia davvero poco sulla brace. La sinistra ha paura di prendere il potere è più comodo continuare a stare nell'"opposizione", che poi a cosa si oppongono nemmeno loro lo sanno. La destra, manco a parlarne, non sa più cosa inventarsi, l'importante è che se ne parli, tanto che invadono tutti i salotti televisivi. Il centro si aggrappa a Monti che non vuole saperne di ricandidarsi, e credo faccia bene perché ci perde solo il sonno a stare appresso a questo circo. Bisogna capire che Politica e Berlusconi non sono sinonimi, parlando di lui non si fanno cambiamenti, non ci sono risposte e probabilmente nemmeno domande. Questo non è Pomeriggio 5, quando lo capiremo ?! M//

sabato 15 dicembre 2012

MAKEMEAFIGHTER

Ho un nuovo gioco. Praticamente mi ritaglio mezzora per star male, tutti i giorni, ora più volte al giorno. Devo riuscire a concentrare le mie crisi di panico in quei 30 minuti, e posso pensare a tutte le cose orribili che mi passano per la testa, comprese le catastrofi naturali. Il problema è che non riesco a farlo funzionare, non ancora comprendo bene come scatenare la crisi e al contempo quando ci riesco non so come farla smettere. A parte questo sono arrivata a una decisione dopo due decadi spese a prendermi a schiaffi per sentirmi sempre meno forte. Voglio stare bene. Principalmente perché andando in terapia mi sono sentita alquanto noiosa e vuota, so soltanto piangere e farmela nelle mutande andiamo è così adolescenziale. Ok che la vera crisi inizia con gli anni della pseudolibertà universitaria, ma questa è una vera catastrofe. Mi ritrovo in un angolo con la pressione che sale e scende e il cuore che martella e l'aria che mi manca, la gola arsa, il sistema simpatico che mi grida combattioscappa e io in camice o in classe con i soffi sistolici proiettati a tutto volume soccombo nel bumbumbumbum claustrofobico, c'è tanto caldo e occhi che mi guardano e bumbumbum e io scappo e non combatto e se combatto finisce che soccombo perchè quand'è questione di adrenalina non la si controlla le si grida di raggiungere il picco, fammi venire un infarto, fammi andare il cuore in pezzi e sfracassami anche i polmoni visto che ci sei tanto non mi servono. Per non sentirmi mai più così sto cercando di diventare più forte, forse non migliore ma magari più felice. Non credo che le persone felici siano anche buone, solitamente sono solo molto egoiste. Ma credo sia arrivato il momento di far qualcosa per me, "e a culo tutto il resto".

sabato 29 settembre 2012

Vorrei cingerti le braccia al collo e dirti: Respira. Respiriamo insieme mentre piove sulle fabbriche chiuse, e sulle città che esplodono di parole parole appese agli angoli di mille bocche parole appese alle sigarette, soltanto parole. Ci sono talmente tanti conflitti armati e verbali che l'unica arma che ci è rimasta è restare in silenzio. M//

martedì 28 agosto 2012

La terapia fai da te.

Ogni tanto lo sento ancora, mi dà la sensazione di uno strappo. Non saprei definire il punto preciso in cui origina, ma si diffonde verso lo stomaco e verso il mediastino, scende nelle gambe e corre verso le dita delle mani e, imboccando il collo senza troppi problemi, raggiunge il cervello. E per un attimo sento di volerlo, di volermi ricucire, di voler riunire i lembi slabbrati, di correre al riparo. Ha tutta l'aria di essere un capriccio, dopotutto non ne sono capace. Ogni tanto mi sento morire come quando avevo quindici-sedici fino ai diciannove anni, quando "scrivevo" o meglio tentavo di esprimere attraverso i periodi ciò che mi scombussolava. Adesso continuo a temporeggiare. Prima di tutto non ho più il lessico, mi perdo nella sintassi, i congiuntivi non sono oleati, provo imbarazzo nell'esprimermi a voce, figurarsi se ho l'ardore di comunicare il più vero lato di me, quello che non comprendo e che probabilmente conoscerei solo se tentassi di manifestarlo su carta. Saprei spiegarvi quali sono le connessioni del cervelletto in un saggio breve con sezioni colorate di Smarties ripieni di neuroni, ma ora vacillo in tutto il resto. Presumibilmente il cervello è come un hard disk, o meglio è l'hard disk a essere come il cervello, ha un certo numero di Giga occupabili. Il resto è Messico. Comunque quando mi capita di osservare le foto o di leggere i pensieri di qualche mio coetaneo provo una miscela di ammirazione e compassione verso le sue incredibili capacità. Vorrei davvero credere ancora che un giorno avrò l'illuminazione che mi inchioderà al pc per procedere all'assalto della grande Idea e di darle uno scheletro di carta e inchiostro, ma proprio non ci riesco. Sono carente e demotivata, avrei dovuto scrivere il mio grande romanzo prima dei 18 anni, anche perché per quell'età nella mia testa ero convinta che sarei già stata morta. E invece quasi 22 anni e quasi sconfitta. O così mi sento, anche se forse l'unica vera sconfitta fino a ora è con la bilancia. Dev'essere il mio desiderio di sparire, di farmi piccola e invisibile ad atterrirmi al punto da non aver più bisogno di sfogarmi interpretando nell'unico modo a me possibile i ruoli che nella vita avrei timore di inscenare. D'altro canto sento che non solo viviamo in un periodo in cui tutto è stato detto, ma anche che sia l'individuo sia la massa ora non fa altro che mistificare il suo lavoro. Tutti sono artisti, tutti sono spalatori di letame, tutti sono uno e uno è tutti e nonostante tanto affaccendarsi che tu sia un genio o un deficiente all'improvviso e con molti fastidi per gli altri o per la propria dignità si viene a mancare. Ma ultimamente mi vengono in mente anche pensieri per me divertenti. Tipo se le idee viaggiassero da una mente all'altra come potenziali d'azione e le menti fossero tanti dendriti o assoni con sinapsi contingenti e alcuni di noi ( il genio per farla breve ) fossero gli assoni pionieri che nell'embriogenesi mediano la formazione dei primi collegamenti tra neuroni tutto sarebbe spiegato: niente plagio, niente infamia o gloria, solo una infezione necessaria alla progressione del comune pensiero a cui tutti giungeremo con tempi più o meno simili ma ritardati rispetto ai pionieri. Il senso del post era ribadire che ogni tanto provo quel dolore bizzarro, il dolore da vacuità e mancanza che si percepisce quando si ha l'anima a pezzi, e l'ho provato pensando che avrei tanta voglia di scrivere (ovviamente non cazzate come questa, ma tentare sul serio), solo che poi alla luce bianca dei pixel non riesco a buttare giù niente che mi stimoli davvero. Sono incapace, e ok, ma anche molto codarda. Probabilmente non lascerò traccia di me, è questo ciò che trovo assurdo. Se non sono nata per qualcosa di valore, allora che senso avrà avuto la mia intera vita? Grande Idea ti prego arriva perché è forse la tua assenza a scombussolarmi tanto.

lunedì 27 agosto 2012

Ma ora su noi regna il silenzio, si posa tra le pause dei tuoi respiri. Sulle pagine dei libri, e sui capelli che ti coprono gli occhi quando piangi

domenica 26 agosto 2012

L'ultimo segreto è stato svelato. Mi faccio schifo? Tantissimo. Adesso basta, non parliamone mai più.

venerdì 24 agosto 2012

FUCK IT

La mia presenza nel mio gruppo di amici (MACHEDICONELMONDO) a quanto pare è contingente. Cavolo mi sembra di essere tornata una tredicenne e di vivere di nuovo quell'orribile epoca in cui ci si esclude a priori, o si finge interesse per persone di cui non ci importa assolutamente. Invece persone che perdi per strada magari ti rincontrano e ti fanno sentire di nuovo speciale. Diavolo sono diventata una di quelle. Quelle cretine che prima o poi chiameranno la De Filippi per risolvere le questioni in sospeso della loro vita dietro una finta busta con uno schermo che ti raddoppia chiappe e tutto. Caro TU GENERICO, insomma che rottura.

giovedì 23 agosto 2012

But it's ok

Ci sediamo poco distante, fumiamo una sigaretta. Da quanto tempo, maledizione. I tuoi capelli decolorati, gli occhiali maculati. Indossi una maglietta con un gufo simpatico, penso che P. sicuramente continuerebbe a guardarlo e a ridere come quando tutti e 4 insieme abbiamo visto Rango e gli stavano andando di traverso i pop corn. Il tuo sorriso spontaneo non lo vedevo da quasi un mese, penso, ma non ci diciamo certe cose, è così che fanno gli amici si scrivono e si confidano la reciproca importanza solo quando sono veramente sbronzi. Il silenzio inframmezzato dai tuoi bisbigli, le mie repliche stupide e imbarazzate. Non so veramente affrontare la sofferenza a maggior ragione perché so quanto la tua sia profonda, eppure dovrei aver imparato qualcosa attraverso l'introspezione. Ma forse siamo tutti isole, anzi no, astronavi, e viaggiamo nello spazio senza sfiorare che polvere di stelle. Non c'è nemmeno l'acqua a congiungerci insomma. Ma la tua sofferenza, diavolo. Vorrei davvero che tutto si aggiustasse. E ti ammiro, perché non ho visto nessuno affrontare tutto con tanta eleganza e risolutezza. Ricordo solo di un giorno in cui ti ho visto a pezzi, e probabilmente stai così sempre e non lo dai a vedere ma trovo coraggioso anche questo atteggiamento nonostante la parola migliore sarebbe autodistruttivo. Ora vuoi trasferirti e andartene via. Vuoi che parliamo in inglese per migliorarci e poter scappare dall'Italia. Proviamoci rispondo, anche se per ora non credo che l'inglese possa farmi evadere da me stessa. Poi rientriamo dentro, R ha appena fatto colpo, o così ci piace pensare perché sentirla ridere rende tutto più divertente. Devo tornare a casa, dico. Buonanotte.

sabato 18 agosto 2012

CANTFINDMYWAYHOME

Tutto questo dannarsi per poi sentirsi anormali e anche stalker. Alla fine devo calmarmi e pensare che 1) Tu sei solo nella mia testa dato che non ti ho mai veramente conosciuto, quindi non sei altro che una personificazione di tutto ciò che ritengo/ritenevo artistico/amabile/commovente/divertente in un essere umano, ma purtroppo non conoscendoti che attraverso le parole non posso dire che tu sia stato te stesso, sei stato come un romanzo, un'opera di finzione messa su meticolosamente per apparire reale che può o non può entrarti nell'animo e metter radici e rubarti l'acqua e qualsiasi cosa si possa prendere. 2) In caso non dovesse passarmi dovrò farmi internare, non so se internano ancora in Italia, ma non posso stare di certo così o peggio diventare una stalker o prendermela quando quella cretina scrive delle sue gite tutte tettecazziepelipubici e diventare perfino gelosa e spaventarsi a morte e prendersela quando si teme che lei possa aver messo le mani proprio su di lui. Insomma farsi internare se continua ancora così 3) In caso il punto 1 e 2 fossero troppo difficili da realizzare accettare la massima che se son rose fioriranno. Se due persone si completano prima o poi saranno destinate a incontrarsi, anche solo per un attimo, fino ad allora è inutile pensarci. Che poi sistematicamente MI RITORNI IN MENTE quando sono depressa, perché in effetti so bene che non eri niente di speciale, mi sei sembrato anche imbarazzante ed io mi sentii molto stupida nell'aver idealizzato qualcuno di così vuoto. Però quando mi sento così e penso a te devo ammettere che la tua stupidità mi sembra innocenza, e le tue parole arte, e ogni momento trascorso insieme un miracolo. Comunque it's my period, sarà questo il vero motivo di tante seghe mentali sul passato/sull'allineamento dei pianeti/sui delfini che dormono solo per metà. BYE.

giovedì 9 agosto 2012

Insipido.

Da quando vedo tutto come un mezzo per arricchirsi o dar mostra delle proprie presunte capacità non ci provo nemmeno a scrivere. Neppure per piacere personale. Scrivere per se stessi è un esercizio stilistico vuoto, fatto principalmente per dimostrarsi di valere almeno la metà di quanto si crede. Scrivere per gli altri serve a essere elogiati e se si ha fortuna a fare soldi. Il problema è che questo dualismo lo ritrovo in ogni ambito della vita, quindi non mi sta venendo troppo bene nemmeno giostrarmi nell'esistenza. Ultimamente lascio che tutto, perfino il dolore che provo alla testa e all'addome, si sviluppi e svanisca senza che io debba interessarmene attivamente. Non so perché l'ho scritto. Probabilmente perché sto evitando di parlare con qualcuno di reale e preferisco farlo con uno schermo. E questo è essere contraddittori, ma a mia discolpa non sto scrivendo né per ottenere riscontri né per far soldi (che comunque non farei), ma solo per non pensare ad altro. Stavo anche pensando che morte non è necessariamente il contrario di vita. Bisognerebbe dimostrarlo, ma finora nessuno ci è mai riuscito. Se uscisse in un test d'ingresso questa domanda si potrebbe forse far ricorso.

domenica 15 luglio 2012

Non ci sono fili per ricongiungere i lembi confusi di due esistenze fatte a pezzi ma c'è sempre la possibilità che da quei brandelli nascano orribili patchwork. M//

domenica 6 maggio 2012

Sono decisamente stupida. E per di più pazza. Farei inorridire uno psichiatra. Basta, devo smetterla di comportarmi da idiota. Devo smetterla. Urge lavaggio del cervello, possibilmente con ammorbidente.

domenica 29 aprile 2012

Un dolore non ben discriminato, diffuso a livello del cardia, untorio, duraturo, senso d'oppressione e di morte. L'anamnesi recente del mio dolore. Ho tentato di metterlo in verso, di scrivere saggi, di romanzarlo, di ridicolizzarmi, non ce l'ho fatta in alcun modo a dirlo, allora lo faccio così, seguendo le indicazioni di semeiotica, probabilmente errando dato che non ancora posso permettermi di studiarla. Sono della scuola di pensiero di Tenco sullo scrivere solo quando si è depressi. In realtà se mi attenessi a questo dovrei farlo molto di più, ma sono troppo pigra. *stacco bizzarro da post esibizione squallida in un cabaret americano aperto al pubblico * applausi.

sabato 3 marzo 2012

Sarò deficiente, ma mi sono di nuovo dimenticata come si può commentare. Così mi chiedevo: qualcuno di buona volontà mi lascerebbe un commento con le spiegazioni per impedire che ogni volta debba postare sciocche richieste d'aiuto? Questa è la terza volta, l'Alzheimer galoppa.
Con tutti i passaggi, almeno non sarò solo una pseudoubriacona vuota dentro che riempe il blog di minchiate, mi impegnerò con i commenti e con le opinioni, e magari anche con i miei post.
Grazie mille.



Nel frattempo, per chi mi segue da un po': è giunto il momento di vuotare il sacco: che opinione avete di me?
Purtroppo mi offendo, ma non porto rancore.

Questa è la fine.

Avevo i capelli ricci. La pioggia cadeva e non avevo freddo. Sapevo come sarebbe finita, come sempre. Non poteva sorgere il sole. Oltre il drappo il buio colava a piombo, i miei occhi lo sapevano. Mi mancavi e non faceva così male da tanto. Le parole incollate in un messaggio che non aveva più senso inoltrare, salvato in un documento word che non avrebbe mai visto la luce. Non poteva sorgere il sole, non per noi. Mi parlavi dei campi incolti, dei gigli infanti, parlavi e dalle tue labbra pareva nascere un arcobaleno di suoni, quei suoni avevano un senso, la tua barba disegnava pensieri criptici, i capelli trovavano un senso in quel telaio di incongruenze, parlavi e tutto aveva una ragione. Intrinseco non era più solo un aggettivo, era un modo di esistere. Parlavi, e non provavo più timore. Nei pantaloni slabbrati, nelle sigarette spente male, i colori si richiamavano e rincorrendosi si completavano. Dimmi che sarò felice, che non si può essere scontenti. Dimmi che non si vive per morire ma si muore per essere stati vivi. Chiedevo solo questo, non era difficile accontentarmi. Dimmi che affogando nei cocktail ci si ritrova bambini, che i pezzi di fegato si potranno rincollare, dimmi che la verità è nel decoupage, nel rimettere insieme i cocci, e ripetimi fino allo svenimento che è giusto sentirsi vittime e aver voglia di piangere. Cantamelo con quel tuo accento rauco e tienimi stretta, stringimi forte,voglio sentirmi mancare, voglio sentirmi morire. E poi offrimi da bere. Parlavamo sbagliando tutte le vocali aperte, barattando i nostri silenzi imbarazzanti per degli euro, turisti per sempre per vedere i Caraibi, e non ti tuffare finché i tuoi miraggi non saranno ingombranti come i ricordi. Ripetimi che si è felici solo quando ci si perde, l’alienazione non è il mezzo ma lo scopo, bisbigliami all’orecchio che non basta bere, non basta piangere, bisogna diventare spettri di polvere per essere sinceri. Il mondo non è mai stato così bianco. M//.

martedì 28 febbraio 2012

Blogspot non mi fa commentare gli articoli sulle altre pagine. La cosa mi innervosisce alquanto. Sono confinata ne la schiuma dei giorni. M.

mercoledì 1 febbraio 2012

inizialmenteraunaltropost.

Quando poi la sera bluastra copre di bruma i tetti della città e sento scollarsi la pelle dal corpo mi accorgo che in realtà ci sei sempre, e ti amo, e che forse per quanto cerchi di limitarti nel mondo fisico dandoti un volto riconosco l'impossibilità dei miei sforzi, per quanto mi prodighi so che non potrò mai amare che te, puro pensiero, mia dolce compagna malinconia.

sabato 21 gennaio 2012

Dodici ore dopo ti ritrovi nel letto con tuo fratello accanto che ti dice di aver vomitato. Ricordi il pantalone e la borsa imbrattati dai rimasugli indigeriti di una sconosciuta. L'orrore che ti assale non è comparabile allo stupore di averlo sognato ancora. Un raduno di personaggi mitologici in quell'accozzaglia di catapecchie che è il tuo paese, e c'è R. che deve comprare le sigarette e tu ti chiedi se non sia lui che spicca tra la folla di volti intravisti in foto e immaginati attraverso uno schermo di parole e se fosse lui, allora ti domandi cosa ci fa con quelle troie, e perché le persone che hanno rovinato i tuoi anni più dolci devono aver sempre la vittoria. E lui ti guarda, forse si nasconde, forse è illusione ottica, e tu non hai gli occhiali e i suoi capelli sono lunghissimi. Dodici ore dopo ti svegli e mandi affanculo tutti. La borsa appesa ad asciugarsi, il pantalone che puzza d'acetone e la camera assomiglia a quei villaggi distrutti dalle inondazioni. Non hai dormito, Edward Cullen sulla Pepsi ha la capacità di contrariarti del tutto. Ripensi a un certo Cher che ti ha chiesto di conoscerlo, la pelle scura e il naso schiacciato. Ma io sono già occupata, e innamorata, dici. Ne sei sicura? E dov'è l'anello? Perso. Allora non lo ami. Se lo amassi ne avresti avuto cura. Non è colpa mia, dici, se sono incapace di proteggere quello che amo.

domenica 15 gennaio 2012

C'è un aggettivo, anzi due, con cui posso riassumere me stessa. Passivo-aggressiva. Nel frattempo un bentornato all'ansia, e all'alcol.

lunedì 9 gennaio 2012

Amo così tanto la vita virtuale che quando esco resto collegato e se mi diverto è solo per dirlo ai miei amici e ai loro avatar.

Personalmente ritengo che sia alquanto bizzarro aggiornare ogni due secondi il proprio stato di facebook per narrare cosa accade nella serata che si sta in quel momento vivendo, in particolare se sei fuori con amici e esulti e ti sprisci [perdonate questo termine]sbandierando in un social network quante grosse risate ti stai facendo. Della serie: mi diverto così tanto che navigo un po' su facebook, che si sa, ormai è diventato un antidoto all'apparente impasse dei minuti. In conclusione, deve essere proprio un rave party con tanto di fuga in macchina ingranando la quinta e alcol e droga e sesso e rock n roll la tua serata per questo sei anche su facebook a dirci che non hai mai riso tanto. Siete patetici. O anche quelli che durante le ordinarie uscite pomeridiane si sparano trecentoquattordicimila foto con sorrisi di carta pesta espressioni collaudate e poi la sera alle otto e mezza al ritiro le postano in un album dal nome "la mia pazza vita" Mio dio. Ho trovato una nuova serie tv carinissima comunque, Suburgatory. La trama su Italia film e piratestreaming è orribile, ma guardate i primi due episodi e ditemi come non amare Tessa. Ultimo appunto. Il mio ragazzo ha preferito un viaggio in macchina in cui non ci rimetteva la benzina a me. Di questi tempi direi che è stato anche furbo. I hate him. Notte, da domani devo mettermi a studiare e a farmi venire l'ansia o non combinerò un bel niente. Perdonate la sintassi da canarino, è il meglio che possa fare a quest'ora. M//

venerdì 6 gennaio 2012

Non riesco a commentare i post sugli altri blog. Mi spiace, volevo dirvi che mi piacete un sacco ma non posso.

mercoledì 4 gennaio 2012

Per l'ennesima volta la qui presente M ha appurato la capacità di ferire [squarciare, far esplodere come una bomba atomica tutta la tua esistenza] delle parole. Quelle maledette piccole bastarde.