giovedì 23 dicembre 2010

Panegirico di Messalla.

Mi innamoro delle anima di alcune persone di cui leggo scritti i testi per caso, su un blog, in una pagina facebook, in una conversazione in chat. E' bizzarro scoprire quanto sia reale il potere delle parole, come possano modificare la percezione che ho del mondo e di me stessa e soprattutto degli estranei. Ci sono persone che mi affascinano solo grazie al lessico, alla loro capacità di intrecciare predicato e soggetto, alla cadenza degli accenti nella frase. La manipolazione della mia mente non deve essere così difficile. Nel frattempo ho riletto i frammenti di Cavie in cui si parla di Cassandra Clark. E' descritta proprio come fosse Cassie di Skins. La immagino con quel viso, con quel corpo etereo, uno scheletro su cui è stata poggiata forse per compassione un sottile velo di pelle candida. Cassandra Clark, i rimasugli di un essere umano che si è salvato, non dal mondo, perchè non è il mondo a ucciderti, ma da se stessa. Siamo noi a condannarci a sofferenze e circoli viziosi fatti di traumi infantili e recriminazioni quotidiane. Siamo noi i veri aguzzini di noi stessi.
Amo Chuck Palahniuk sempre di più, rende tutto così squallido. Squallido forse è l'unico aggettivo con cui si può parlare della Natura. Non c'è alcuna bellezza nei vermi che ti crescono dentro quando inizi a decomporti. Non c'è nulla di bello nel riempire uno spazio, tra nascita e morte ci sei tu, e dopo tanti cari saluti, è di nuovo il silenzio.
La Natura è squallida e noi non siamo altro che i suoi degni figlioli. Degli orribili mostri pronti a recidersi i polsi per rendersi più visibili nella folla, a crivellare un petto di proiettili, per affermarsi o difendersi, a raccattare ogni genere di oscenità solo per alimentare ulteriormente le naturali psicosi che ci animano.
Insomma, evviva Chuck Palahniuk, profondo conoscitore delle umane genti.

1 commento:

  1. "They see the sunshine of the morning, I see the sky upside down."
    :)
    Sì, Palahniuk è un genio.

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