domenica 7 agosto 2011

Notturno.

Non bisognerebbe mai e poi mai romanzare la vita di una persona che amiamo o che per troppo amore abbiamo perduto, si rischia di smussarne gli angoli caratteristici o di plasmare fattezze nuove in principio inesistenti, e insistere fino a metter su un cantiere di menzogne e omissioni, fino a smarrire la chiave di volta, il collante che rendeva quella persona un essere umano e non una caricatura ridicola.
In realtà non bisognerebbe dare in pasto mai una vita alla letteratura, c'è chi crede che scrivendo si stia consacrando un Signor Nessuno alla gloria, da Nessuno a Qualcuno in sole 200 pagine, invece lo si sta semplicemente affidando a un carcere persino peggiore del mero oblio: riservandogli una sopravvivenza fittizia nell'intricato susseguirsi dei periodi lo si converte in finzione, e se siamo già noi umani l'ombra di un'ombra di un'ombra di una imperfezione figuriamoci quanto triste possa essere divenire il prodotto del pensiero di un'ombra di un'ombra di un'ombra di una imperfezione. E' una regressione, è lo sgretolamento delle percezioni, si passa dall'illudersi di poter agire andando contro il proprio destino a fare spallucce e chinare il capo seguendo il percorso preimpostato che qualcun altro ha deciso per noi.


Pensiero da districare con maggiore accuratezza, -M.

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