sabato 2 aprile 2011

Corticopontocerebellobulbopontinorubrospinale. (?)


Mi domando se tutto questo mio lavorare di fantasia non sia frutto di una qualche malattia mentale. Non ho ancora le armi adatte per diagnosticarmi qualcosa, ma sto diventando ipocondriaca. E’ un equilibrio precario, un rapporto morboso e fatto di screzi quello tra corpo e mente. Sono ancora sconvolta dal pensiero che quando la mente si ammala, il corpo la segue a ruota. Una malattia mentale ti trasfigura, non c’è più niente che funzioni in te, anche se magari il decorso è più lento e permette ai tuoi cari e a te stessa di accettare il distacco dalla vita, perché la paura di morire si risolve tutta nell’accettare il distacco e nel pensiero che il mondo andrà comunque avanti senza di te, e che tu (forse) andrai avanti senza di lui, in un modo o nell’altro. I ragionamenti sulla morte farebbero rabbrividire chiunque, a volte provocano un dolore fisico (altra manifestazione della supremazia della mente sul corpo. Ma se diamo all’idea di mente non un significato metafisico, ma fisico in quanto la mente non è che un’attività intellettiva del cervello, componente fisico del corpo al quale è deputata la parte di organizzatore-capo, il ragionamento viene ribaltato perché la percezione delle cose e la formazione di un’idea riguardo al mondo o a noi stessi viene dalla sensibilità, la quale è frutto dell’interazione di recettori di varia natura con il mondo esterno, lo stimolo percepito viene ricondotto al cervello, il quale dovrebbe interpretarli e manifestare una risposta che si traduce in stimolazione motoria, di parola/pensiero/azione/movimento. Quindi è il corpo a non funzionare correttamente, a percepire in modo distorto oppure a non possedere una “macchina” capace di catalogare e risolvere correttamente i dati che le vengono forniti. Ma queste sono divagazioni che chiunque che voglia farsi passare per pseudointellettuale può fare, e che chiunque voglia farsi passare per supermegaintellettuale può facilmente confutare, io sinceramente volevo provare il gusto di un ragionamento dialettico tra me e me.
Comunque tornando al discorso di partenza, le malattie mentali mi terrorizzano. Non sarebbe divertente perdere la memoria, ridursi allo stato di larva, non riconoscere più le persone amate, terminare la mia vita senza sapere d’esser stata un essere umano che qualcuno ha fatto soffrire e che qualcuno ha amato.
Per quanto mi riguarda sono stata sull’orlo di perdere me stessa, una volta, e non è stato divertente come vogliono farlo sembrare. Recentemente ho guardato il Cigno Nero, e quello che provavo guardando Nina sporcarsi di azione in azione, mi disgustava piuttosto che affascinarmi. Certo, forse devo ribadirlo, c’è qualcosa di voluttuoso nel vedere un’anima candida macchiarsi e finire vittima del peccato, ma a pensarci bene uno dovrebbe rifuggire da questa idea: mi domando perché non siano narrate mai storie di persone che restano buone o che da malvagie riescono a ripulirsi da ogni lordura raggiungendo la pace dei sensi.
Queste vicende nessuno le amerebbe, basti pensare alla noia di leggere i personaggi di Manzoni come quelli positivi di Hugo che non appena sono felici o compiono azioni positive scadono nel ridicolo. Pertanto io mi chiedo: non è che siamo noi ad essere ridicoli? Predichiamo tanto di voler la pace, il bene, e poi non appena scorgiamo uno spiraglio nella muraglia che stiamo assediando scappiamo a gambe levate e abbandoniamo il proposito per gettarci a capofitto tra le braccia del vizio e dell’ipocrisia. Probabilmente non c’è uomo talmente buono da poter narrare un simile lieto fine senza stereotiparlo. Probabilmente non c’è uomo talmente buono da poter leggere e gioire del ritrovato lieto fine.
Su questo post, come al solito a briglia sciolta, è giunto il momento di porre un punto di fine.
Io ho da studiare e nel frattempo ho anche trovato una miniserie da vedere in streaming con Kate Winslet come protagonista. P.S. : ma vi rendete conto che la donna della pubblicità di Lancome è proprio la Winslet? Che fine ha fatto il suo nasino nella pubblicità? Sembrano due donne totalmente diverse, Photoshop è proprio un miracolo per Hollywood. Eggià, sono i rimasugli dei soliti programmi spazzatura che seguo in televisione, non chiedetemi perché ma aiutano a non pensare così quando posso prendo una pausa dal cervello seguendoli. Abbiate un buon sabato, io me ne starò a studiare e a spammare su fb.
M.
Eccovi il link della miniserie che sto guardando al momento XD
http://italia-film.com/telefilm/14569-mildred-pierce-subita-serie-tv-streaming.html

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