sabato 7 maggio 2011

Sto sprecando la mia giovinezza in tutto e per tutto.
A marcire in casa aspettando che le cose vadano al loro posto guardando sciocchi film per farmi venir sonno.
A soddisfare e sopportare i capricci di chi mi è intorno.
A chiedermi se quello che ho scelto sia stato poi davvero giusto.
Dovrei essere lungimirante, dovrei smetterla di sguazzare nel terrore e nella compassione verso me medesima, dovrei mirare in alto, non accontentarmi sempre, dovrei sopportare e non cercare di stroncare il dolore e la frustrazione. Avrei dovuto lasciare che il tempo facesse il suo corso, mi sarei adattata a ogni condizione.
E invece sento di essermi accontentata, in tante, troppe situazioni. Ingabbiando la ragione, dando del sensato a ciò che non aveva nulla di logico.
Mi sono scavata la fossa con le mie stesse mani e solo ora me ne sono accorta.

3 commenti:

  1. M. non ti struggere così. Insomma c'è tempo per darsi da fare con elucubrazioni profonde e più profonde ancora, ricordo anch'io della disillusione.. tutto credo faccia parte di un processo di maturazione, è ragionamento, è l'esperire per eccellenza. Godi anche dell'incerto perchè è pensare nella forma più pura.
    Verranno tempi migliori.

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  2. Io cerco sempre di non accontentarmi, di non adattarmi a ciò che non mi soddisfa.
    So che gran parte delle persone pensa che sia un segno di immaturità e che sapersi adattare renderebbe le cose più semplici, ma ho paura che fancendolo perderei la mia personalità.
    Quando vedo le persone accontentarsi/adattarsi mi sembra sempre che poi diventino vuote.

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