sabato 23 aprile 2011

Adorata cirrosi epatica.



Oggi ti scrivo per spiegarti quanto siano labili i confini tra amicizia e amore. Il mio amore non è un nubifragio, le mie amicizie risultano tormentate e dolorose. Io ho un’amica che sta male e non sa esprimersi se non facendomi del male. Ho un amore che ama in modo sgarbato e maldestro e io lo amo replicando a mia volta come fossi un fanciullo al suo primo rimpiattino. C’è gente che ha sempre le risposte, io ho solo un mucchio di domande, e oggi è Pasqua e il pub era pieno e si rischiava di annegare tra le bevande e il fumo e i fiori del male che danzavano appassiti sui millemila tavoli popolati da volti camaleontici e interscambiabili, i Nirvana suonavano per me senza che li ascoltassi, io piangevo senza lacrime credendo che un Long Island non mi avrebbe fatto sballare, ma sarà che non c’erano stelle e la notte era buia, ma ho bevuto come un folle dedicando i cicchetti agli amici che sto per perdere, a lui che non sa piangere, a me con il singhiozzo e le ovaie radiopache, sarà che di sabato/domenica tutto è possibile, e scrivo messaggi d’amore e amicizia a te che sei troppo te per accettarli, per smettere i panni dell’orgoglio e aguzzare la vista e vedermi. Non so come andrà a finire, spero di non suicidarmi prima che il 2012 mi spazzi,prima di aver dato l’esame degli esami di medicina, prima che abbia capito perché ho scelto e a cosa vado incontro, prima di aver appurato se credo a Dio o mi rivolgo ad altri pregando, prima di aver provato la vita, quella vera, quella che ti ferisce e ti fa sanguinare e anche se sanguini tu ringrazi e gli baci il capo, anche se sanguini da morire e stai morendo, mentre muori dici grazie con un sorriso e sorridendo pensi a come sarebbe bello se solo si potesse fare il bis.

1 commento:

  1. Adorata cirrosi apatica.
    Mi ha fatto piacere il commento, grazie.

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