mercoledì 6 aprile 2011

Kill Bill // Lie to me.

Ormai l'unico sport che pratico a parte l'ingozzarmi oltre ogni misura è uccidere le zanzare. Insomma, tu la notte non riesci a dormire perchè ti ronzano nell'orecchio a mo' di sfida, tanto per ricordarti che ti stanno succhiando il sangue e stanno ingrassando a tue spese, e poi il giorno ti ritrovi a vedere un grande punto nero che si affatica a mezz'aria. E' una zanzara obesa come non le hai mai viste. Non riesce a muoversi bene, le piccole ali quasi non sostengono la sua mole, e si attarda a spostarsi mentre tu quatto quatto ti avvicini con ciabatte/quaderni/ammazzamosche per vendicarti dei pizzichi e del fastidio. E lei ecco che scappa, appena in tempo, e non demordi. Mira sbagliata, la perdi di vista, ti maledici, vorresti proprio farla fuori ma è così piccola pensi e invece la sua ingordigia sfrenata la tradisce: spicca sulla parete rosa tonda tonda com'è. Ed allora ti avvicini di nuovo, trattieni il respiro e : SPLAAAAAAAAAAAAT. Frullato di zanzara e sangue ovunque, un nuovo danno da ripagare al padrone di casa. Esaltata come non mai dalla riuscita vendetta insulti l'insetto morto, lo guardi come se contemplassi la Pietà di Michelangelo, subito dopo pensi che quel quaderno non potrai più portarlo in giro, poi ritorna l'esaltazione e pensi che quella parete macchiata, quel quaderno schifoso saranno un monito per tutte le altre stupide zanzare che oseranno sfiorarti.


A parte questo, ieri mi è capitato di non riuscire a far niente per via del troppo sonno. Sono uscita giusto per fare quattro passi e mi chiamano gridando come galline nei pressi della stazione: oh cazzo penso, eccole, le mie ex compagne di classe. Mi assalgono varie sensazioni: stupore, orrore al pensiero di come sei conciata mentre loro come al solito sono perfette, malinconia dei bei tempi andati, poi di nuovo schifo. Non sappiamo che dirci, sorridiamo per default, ci scambiamo due parole in croce. E poi loro cosa fanno? Mi squadrano. Sai quell'occhiatina per valutare se hai messo su chili/come sei vestita/se hai i capelli a posto. Ovviamente potevo leggere sul loro viso d'esser stata bocciata all'esame. E poi quell'altra battuta, quella più bastarda. "Eh, da Milano ti ritrovi qua!"
Ma cazzo, avrei voluto rispondere, che te ne frega di cosa scelgo? Di certo se ho cambiato città avrò avuto le mie ragioni. Economiche, personali, comunque razionali. Era per il bene di tutti e non me ne pento ( a parte il fatto che la lontananza mi impedisce di stare con Federico che io adoro e adorerò sempre, almeno spero ) . Non ho risposto, un po' perchè presa alla sprovvista, un po' per far terminare più in fretta possibile l'incontro, me ne sono andata via subito dopo e ci ho pensato a lungo. Tu guarda la falsità delle persone. Ma perchè mi hanno chiamato? Se avessero voluto mantenere i contatti avrebbero potuto cercarmi un anno e mezzo fa, dopo l'esame, o quando era appena iniziata l'università. Non l'hanno mai fatto perchè a loro non interessava nulla di me, e io che ho sempre pensato che la classe delle superiori fosse la migliore di sempre, amavo davvero i miei compagni e vedi come mi hanno ripagato alle prove d'esame.
Da allora sono diventata abbastanza diversa, diciamo più menefreghista e pronta al peggio. Ormai non mi aspetto niente dall'amicizia, soprattutto quando è temporanea. Che poi la riconferma di dover adottare la tecnica del menefreghismo l'ho avuta pure l'anno scorso con gli ex compagni del S. R., l'unico ancora a me vicino è Fede, fortuna che non tutti sono di passaggio, almeno spero.

2 commenti:

  1. Ok, non è per ricambiare il favore, è semplicemente la distrazione delle altre volte, la dimenticanza. Ad ogni modo, dici sempre di non volerti curare di nessuno, ma non lo fai mai. Piccola Oh, che ne dici di cominciare?

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  2. Ah, mh, ho apprezzato molto il coinvolgimento emotivo con cui hai descritto l'esperienza zoocida.

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