martedì 5 aprile 2011

Se amassi qualcuno di certo non lo paragonerei a un cancro.

Volevo solo puntualizzare che "se avessi un tumore, lo chiamerei Marla" non è una frase su cui costruire languidi sogni d'amore e morte che tanto piacciono a tutti gli illusi di tutte le Vie del Campo di questo mondo. In quel momento il protagonista di Fight Club non è ancora innamorato di Marla, non sospetta nemmeno minimamente di poterla amare,o almeno non con tanto strazio da definirla la sua malattia mortale. E' puro cinismo, di quello che ti fa leccare i baffi, e sinceramente la frase assume un certo umorismo calcata in questa maniera (se non siete ancora soddisfatti vi invito a guardare anche il film, ascoltate con quale tono viene pronunciata la battuta che ho ritrovato poi nelle didascalie esplicative alle foto indierockposerintellettualoididepressilucidellacentralelettrificati di tutta Italia. Non ho ricercato in altri paesi, avevo di meglio da fare.
Poi pensatela come vi pare, tagliatevi le vene o venite nelle mutande, siate stucchevoli e tragici da straziare il cuore. Sembra assurdo ma cuore è il termine anatomico per definire l'intero organo, miocardio non è propriamente la variazione elegante del termine, torniamo alle cose semplici una volta, io con queste boiate colossali ho chiuso, a dire il vero con Marla non avevo mai aperto, comunque sia dovreste farlo anche voi.
E se proprio volete tagliarvi le vene pensando a qualcosa di tanto lirico da far piangere ascoltate qualcosa di De Andrè, il suo lato meno noto, non soffermatevi su Bocca di Rosa e il pescatore.
Io stanotte nemmeno ho dormito.
M.

1 commento:

  1. ho scordato di chiudere una parentesi, e di correggere i doppioni, ma non mi metterò proprio ora a ricercare l'opzione modifica.
    Scorri via, uhuhu alealè, vita mia, uhuhu. G.Canali&Rossofuoco.

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