lunedì 25 gennaio 2010

Le tende vermiglie parlavano di noi.



Le luci sputavano pioggia su Milano.
Negli appartamenti di Venezia si rischiava di affogare tra i nostri liquidi organici.
Quando sognavi quella neve a Ferrara.
Il ritmo marziale dei cuori che esplodono.
Avevi la pelle colorata dal monossido di carbonio, la stufa non è mai stata nostra amica. Mi dicevi che avremmo vissuto per sempre in quella camera, le tende vermiglie parlavano di noi.
L'ossessivo rasentava la follia.
Fanculo l'oroscopo e i caratteri decadenti delle sette di sera.
Le previsioni meteorologiche che ti facevano impallidire le labbra.
Prendi un'aspirina, osservala sciogliersi nel fragore frizzante del principio attivo.
E fuori piove e tu vorresti essere lasciata stare, sai in quei vicoli dove prima o poi vanno a morire i cani.
E di studiare non c'era verso. Strapparsi i capelli e riattaccarsene altri cento.
Sarai per sempre il mio sovversivo amore, te ne rendi conto?

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