martedì 26 gennaio 2010

Nel frattempo.

In effetti sono scossa.
Un malessere generalmente diffuso, ma nessuno avrà la soddisfazione di consigliarmi su cosa fare, resterò a casa a studiare la Poisson e quel che la segue senza battere ciglio, senza piangere, senza aprir bocca. Senza altri luoghi comuni.
Non ho nemmeno le scarpe con cui giocare. I lacci hanno qualcosa di morboso.
Mi viene in mente che mille foto le ho scattate solo per te.
Da un po' ho smesso di devastarmi. Con gli orari impossibili. I cicchetti di rum. O le pellicole cinematografiche cromatiche. Non che stia meglio, ma nemmeno peggio. Hai presente quando i Griffin sono andati in Purgatorio? "Non è bello, ma nemmeno brutto. E'... così così".
Il così così forse è il migliore dei mondi possibili. Leibniz ci ha bloccato la crescita uccidendo Kenny e tutte le nostre speranze di riscossa.
Anche se non sembra io la musica la ascolto poco e con disgusto.
Deve essere qualche problema al livello del dna.
Qualcosa tra la L e la N.
Poi ci sono lettere che resteranno per sempre impresse sulle braccia, quasi fosse la corteccia di una quercia.
Mi fa schifo ammetterlo, ma si, stavo perfino dimagrendo un anno fa.
Poi invece qualcosa, probabilmente il tuo silenzio, mi ha bloccata e convinta che sarei stata una nullità comunque. Ho rincominciato a fregarmene ed ora eccomi qui un anno dopo, peggio di prima, senza alcuna voglia di fermarsi. Voglio diventare un fenomemo da baraccone probabilmente.
E nel frattempo guardo quelle foto in cui mi vedevo sempre troppo grassa ed ora mi accorgo di quello che gli altri vedevano. Che il corpo si era affinato, la vita ristretta, le gambe normalizzate. Ed avevo uno sguardo nuovo, di quelli delle ragazze che scoprono per la prima volta cosa significhi essere donne.
Bando alle ciance, fanculo questo post.
Riprenderò la mia dignità molto presto.
Nel frattempo, fanculo.

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